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Patavium et ses ports fluvio-lagunaires. Le cas du portus ou forum de Mino Meduaco
/ Muriel Richard
/ 22-05-2014
/ Canal-u.fr
GIROTTO Valentina
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Nel
sito di Lova, presso le lagune a sud-est di Padova, indagini risalenti
agli ultimi decenni del secolo scorso e tra 2010 e 2012 hanno
evidenziato la presenza di un complesso architettonico di epoca romana
definito dagli scopritori come santuario; tale definizione prendeva
spunto dalla presenza di alcuni oggetti votivi di tipologia veneta, ma
probabilmente di cronologia riferibile all'epoca della romanizzazione.
L'interesse per tale sito deriva da tre ragioni: la prima perché in esso
si identifica la stazione di Mino Meduaco riportata nella Tabula Peutingeriana lungo la via Popillia (che correva tra Rimini, Ravenna e Altino); la seconda perché tale stazione, come la vicina Maio Meduaco, è in relazione a quel Meduacus che è il fiume che passa in mezzo (flumen oppidi medium, come lo definisce Livio) alla città di Patavium.
Una terza motivazione sta nel fatto che la planimetria del complesso,
evidenziata dagli scavi e dalle prospezioni geofisiche, sembra
rapportabile a un impianto molto somigliante a quelli forensi.
Si
è quindi indagato sulla funzionalità che una simile planimetria, che
sembra presupporre una destinazione prevalentemente civile e solo in
parte cultuale, poteva avere nel contesto di un sistema portuale legato
da una parte a una navigazione endolagunare e paracostiera nell'Alto
Adriatico, dall'altra ai terminali economici e commerciali di Padova,
posti allo sbocco dei due rami principali del suo fiume. Particolarmente
importante è sembrata la possibile corrispondenza con quegli
insediamenti che le fonti definiscono fora e che etiam locis privatis et in viis et agris fieri solet. Mot(s) clés libre(s) : archéologie
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